di Paolo Di Marco Continua la lettura di Il Gioco Segreto…che ci ha regalato quarant’anni
Archivi tag: NATO
L’età di Biden
Bollettino elezioni americane (2)
di Raffaella Ferraiolo Depero
Ragazzi non c’è niente da fare, anche se Balordo44 ha proposto Michell Obama e Strullo45 AOC come alternative a Biden nelle elezioni presidenziali la scelta è binaria: Biden oppure Trump.
La convenzione democratica è al lavoro, chiedendo freneticamente il parere dei vari Strulli e Balordi, ma pare che non ci sia niente da fare.
Mi piace scrivere al vento
Giovanni Fattori, La libecciata (1880-1885 circa
di Donato Salzarulo
Mi piace scrivere al vento. Mi piace scrivere sapendo che non mi leggerai. Il castagno, che a maggio si colora di rosa coi suoi fiori a grappolo, alla festa d’Ognissanti non ha più foglie. È chioma scheletrita, immobile.Continua la lettura di Mi piace scrivere al vento
Il futuro è Nato?
di Marisa Salabelle
Si è svolto a Venegono superiore (Varese), il 4 e 5 febbraio 2023, il convegno dal titolo “Il futuro è Nato?”, organizzato da “Abbasso la guerra” in collaborazione con diverse altre associazioni. Un convegno particolarmente nutrito di interventi, con relatori di livello tra i quali Manlio Dinucci, Alex Zanotelli, Alberto Negri, Antonio Mazzeo e altri. I temi toccati sono stati diversi: l’identità e l’evoluzione della Nato, le sue campagne militari, i suoi rapporti con L’Europa e l’Italia, il rischio nucleare, l’inquinamento e le malattie legate alla sua attività sui vari territori, l’informazione e la disinformazione. Continua la lettura di Il futuro è Nato?
Pensieri disordinati su pace e guerra
di Marisa Salabelle
Da qualche anno faccio parte del movimento PaxChristi e in particolare del “Punto pace” di Pistoia. Non sono credente, ma sono cresciuta in ambiente cattolico e al mondo cattolico sono rimasta in parte legata; PaxChristi è un movimento non clericale, aperto al mondo laico e alle altre religioni; d’altra parte, di questi tempi, una delle poche voci che si alzano chiare e nette contro la guerra è quella di papa Francesco. Continua la lettura di Pensieri disordinati su pace e guerra
Sul libro di Andrea Graziosi
L’Ucraina e Putin tra storia e ideologia
di Ennio Abate
So che la guerra in Ucraina a quasi dieci mesi dal suo inizio (24 febbraio 2022) è allo stallo ma continua a produrre morti e distruzione – un temporale sul quale incombe il fantasma di un nube apocalittica. So pure che gli schieramenti contrapposti nel dibattito dei primi giorni di guerra si sono stancamente cristallizzati e vengono ripetute le stesse accuse o gli stessi argomenti. Per lo più propagandismo piatto. Mi sono, perciò, imposto di seguire da lontano e in silenzio i commenti o gli articoli che sull’argomento riesco a captare. Ma il libro dello storico Andrea Graziosi, segnalatomi da un amico, per scrupolo ho voluto leggerlo e commentarlo. Malgrado avessi letto con sospetto l’elogio che ne ha fatto l’”interventista” Adriano Sofri sulla sua pagina FB. Forse – mi sono detto – offre dati o argomenti che ignoro. O che potrebbero farmi rivedere o correggere la posizione che ho preso allo scoppio della guerra e nelle riflessioni immediatamente successive (ad. es. qui e qui). Continua la lettura di Sul libro di Andrea Graziosi
25 aprile targato Nato. 25 aprile, ohibò, rovinato
di Samizdat
Ah, com’eran – ragazzini e belle e sveglie – i partigiani nel ’45!
Ma voi, invece, dietro i Violante, sdoganatori dei “ragazzi di Salò”.
Dietro i Pansa del “sangue dei vinti”(fascisti). E, ahi, pure dietro
gli sbeffeggiatori della Resistenza “rossa e non democristiana”.
E oggi vi beccate questi Letta, ciarlatani USA dai sorrisi cardinalizi?
E gli equiparatori d’un Zelensky nazionalfascistoide ai partigiani?
E gli sventolatori di bandiere Nato al posto dello straccio rosso?
Smartphone rotti? Bussola di Marx rotta? Eppur bisogna andar!
Difendiamo le “nostre verità” partigiane! Quali? Quali? Quali?
No alla guerra dei filoamericani! No alla guerra dei filoputiniani.
(da leggere riascoltando “ Vi ricordate quel diciotto aprile” qui:
https://www.ildeposito.org/canti/vi-ricordate-quel-diciotto-aprile)
un ultimo carnevale
di Paolo Di Marco
30000 anni fa eravamo ancora liberi.
Sceglievamo la forma di rapporti sociali che più ci aggradava, in genere senza padroni nè sacerdoti nè stati.
Ma proprio la libertà ogni tanto portava anche a rinunciarvi e a proclamare re, per necessità del momento o costretti con la forza.
Questo ci racconta con Graeber l’antropologia moderna.
Ma ci racconta anche come dopo un poco i re facevano una brutta fine, e il ricordo veniva immortalato in una festa dai ruoli rovesciati: il Carnevale. Personaggi grotteschi e improbabili, nani, storpi, acromegalici sfilavano come re..e come tali venivano poi seppelliti, dando luogo al primo culto dei morti.
Di quei tempi e di quella libertà sembra persa anche la memoria.
Ma siamo anche squassati da sussulti periodici che in forme diverse cercano di ricordarci chi potremmo essere.
Nel frattempo l’impressione che abbiamo è che la famosa frase del 18 Brumaio debba venir coniugata diversamente: a la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa, dovremmo aggiungere: poi nella terza le due si mescolano e abbiamo un tragico carnevale. Continua la lettura di un ultimo carnevale
Guerra in Ucraina. Prese di posizione (9)
di Marga
C’è un virus che si aggira per l’Europa (e in altre parti del mondo) il quale, anziché attaccare il corpo, attacca la mente. Una viralità che passa inosservata fintanto che non si arriva alle estreme conseguenze. La mente infatti non ha ‘corporeità’ e quindi i suoi malanni non sono immediatamente percepibili se non all’occhio esperto: perciò quando si interviene può essere troppo tardi. Anche questo virus ne rispetta le peculiarità: è molto contagioso, si appiccica ai fragili e a coloro che hanno poche difese immunitarie (ovvero non sanno pensare ‘in proprio’), e assume, com’è sua natura, varie mutazioni. Ma il suo compito rimane quello: allargare il parterre degli ospiti da contagiare. Le mutazioni si presentano nelle vesti del “luogo comune” (molto infettivo); nell’apnea del campo informativo (che, essendo sempre quello di parte, si asfissia da sé solo); nell’inversione dei valori linguistici pilotati a seconda di chi li sta esprimendo. Orwell insegna. Contemporaneamente, il linguaggio viene confinato ad un livello concreto (il nome è la cosa) e non riesce a passare ai livelli superiori dell’astrazione, della metafora e della simbolizzazione. Faccio un esempio ricorrendo ad una litania sentita di frequente nelle nostre ‘beatitudini’ infantili: “se trovi piacere da solo, ovvero ti masturbi, diventerai cieco!” E via con il terrore, dilaniati tra la possibilità di perdere la vista e il perdere il piacere. Ma il senso era diverso: se continui a masturbarti intellettualmente, parlandoti sempre addosso, compiacendoti di te stesso, certamente diventi ‘cieco’ di fronte alle istanze altrui, a loro volta usate come meri ammennicoli di piacere e non interlocutori. La modalità di attacco di questo virus è anch’essa orientata alle ‘vie respiratorie’ le quali, metaforicamente intese, permettono gli scambi tra il dentro (noi) e il fuori (gli altri). Essendosi perduto il senso del tessuto sociale (ulteriormente danneggiato dalle esagerate/assurde restrizioni legate alla pandemia) oggi la tutela linguistica è decaduta. Una ‘archeolingua’ (come la definisce G. Orwell) va sostituita dalla neo lingua la cui funzione, una volta radicatasi nella popolazione, renderà impossibile ogni pensiero eretico. Qualunque pensiero discordante o contrario viene considerato uno psico-crimine il cui portatore va messo alla gogna. Questo è lo spettacolo che oggi è sotto l’occhio di tutti! Continua la lettura di Guerra in Ucraina. Prese di posizione (9)
Guerra in Ucraina. Prese di posizione (7)
«APPUNTI SULLA QUESTIONE RUSSO-UCRAINA, STATI UNITI E OCCIDENTE
di Valerio Spositi
Premessa: una conoscenza più vasta, dettagliata scientificamente fondata del conflitto russo-ucraino l’avremo solamente tra diversi anni, quando vi sarà una disponibilità di fonti sufficiente sulle quali lavorare. Pertanto, ogni analisi – compresa la presente – soffre di limiti e parzialità. Continua la lettura di Guerra in Ucraina. Prese di posizione (7)