Biden ne ha fatta un’altra delle sue:
Dopo la memorabile esibizione col fantasma a cui stringe la mano adesso ha ordinato -in prima persona- ai caccia americani di abbattere tutti gli oggetti strani che si vedono nel cielo: il pallone meteorologico/spia(?) cinese abbattutto per primo gli ha fatto buona propaganda, così ha allargato il campo a tutti i simil palloni presenti nei cieli americani, cilindrici , ottagonali, di qualsiasi forma. E anche i nostri giornalini han suonato le fanfare del pericolo giallo nei cieli e delle possibili conseguenze anche sull’Ucraina.
Peccaato che come al solito i giornalisti non si siano informati: basterebbe leggere sul NYTimes del 14 Febbraio l’articolo di W.J. Broad “A Rising Awareness That Balloons Are Everywhere in Our Skies” (Ci rendiamo conto sempre di più che i palloni sono dovunque nei nostri cieli) dove spiega che ogni anno il solo Servizio Metereologico Nazionale lancia 60.000 palloni aerostatici, per non parlare dei 1700 della NASA, quelli segreti della DARPA o di quelli lanciati da privati, come quello che nella stratosfera suona ‘Dark Side of the Moon’.
‘La mano destra non sa cosa fa la sinistra’, per citare Deshler, professore di Scienze Atmosferiche all’Università del Wyoming: i civili ma anche i militari con la sinistra tirano palloni in cielo e con la destra li abbattono.
Ma, non contenti, subito dopo l’abbattimento del pallone cinese, sempre su ordine del Grande Capo il NORAD ha aumentato la sensibilità dei radar, così il cielo si è riempito di oggetti e palloni misteriosi. Con grande gioia degli analisti dell’aeronautica, costretti dai comandi a riconoscere all’istante non solo i palloni ma gli oggetti più disparati, come il carrarmato giocattolo lanciato in cielo da un ragazzino del Nevada; e rassicurare l’opinione pubblica sul controllo ferreo dei cieli contro le spie volanti gialle.
Come diceva Jung a proposito degli UFO gli avvistamenti aumentano in periodi di crisi; e forse non hanno tutti i torti i cinesi quando dicono che questa isteria americana segnala un loro grosso problema.