di Cristiana Fischer
1 IL POSSIBILE La coda riafferrare del pensiero che sfugge tra il cibo da approntare per altre soddisfazioni: così troppo poche parole in ritmo e in rima che mi sorgono spontanee non le fermo tra le pulizie e i fornelli e soprattutto i pensieri chiari della situazione mi spiegano il perché di poche voci femminili e che l'intrico di vita e di sapere spesso manca di parole. Qualcosa significa sulla poesia proiettata all'esterno come se - sempre il "come se" fosse reale e non possibile ideale - fosse quindi l'unico mondo reale tra i possibili incarnati, tra i vivi compatibili e mai arresi agli invisibili. 2. Non ce la faccio l'emozione non si incontra con il sentimento contrario: allontanare il coinvolgimento sentimentale con il possibile umano come me riconoscibile eppure nemico. Per attingere l'umana sopravvivenza fuori da una unica certezza misurabile così pensiamo noi occidentali: una sola Terra appena ricca per vecchi padroni. L'orizzonte è questo, che non ci mantiene, noi proiettati a un infinito cieco senza morte un vero problema: dove va l'umano che della morte ha fatto la nostra infinità? Prendere la morte in terra in realtà eppure proiettarla nei nostri paradisi richiede creazione divina in campi elisi come se morire fosse solo un passaggio.