di Paola Del Punta
Un solo albero sta in mezzo a un verde prato eppure nessuno lo vede Scendo le scale Nere da te lucidate Dal lucernaio sopra La porta la luce Illumina i tuoi passi Uno a destra e poi uno a sinistra Migliaia di volte hai salito E sceso queste scale ripeto le tue orme la tua presenza Nell’assenza Malinconica mente si attarda nel frastuon di luci e grida di gabbiani Nell’aria della sera Un altro porto straniero Appare e volti e voci Si confondono Qui ora e allora Gira senza sosta La ruota del tempo Dalle maglie Della tua rete Scivolano via Granelli di senso Della vita altrui Ora i miei raccolgo E in una grande tela Li compongo a formare un paesaggio colorato Vedo passare vecchi increspati Che il tempo abbandona Mi rifugio in una nicchia Di tepore Mangio cioccolata. E’ scritto best Sul dorso della ciabatta sotto consunta sfilacciata in mille fili trascina i tuoi affanni . Mi chiedi una magia Silenziose lacrime E il ricordo gioioso di bambina Premono e ammutolisco. Siamo a un filo legati Come panni stesi Da finestra a finestra Ci scaldiamo ai raggi del sole E ritornano parole Segni di lunghi silenzi Sulla pelle incisi Se ne va un uomo Col suo sacchetto Lungo un viale Di alberi di luce In lontananza lo raggiunge La rosa del tramonto