[...] Questo io se n’è andato da solo, anche quando è stato in mezzo agli altri. La città (o le città o i luoghi) in cui è vissuto, le persone con nome e cognome conosciute, i fatti accaduti in società dilaniate dalle tensioni sociali e politiche restano quasi innominati. Sono stati sottoposti ad un procedimento di ascetica estraneazione, che alla fine ne mostra esclusivamente l’inconsistenza (e si potrebbe pensare a quanto avvenuto in pittura con l’astrattismo). [E. A., Appunti su «Viaggi» di Eugenio Grandinetti, in POLISCRITTURE (QUI)]
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Libreria Claudiana
Via Francesco Sforza 12/a – 20122 Milano
Tel. 02 76021518
Giovedì 27 settembre 2018 ore 18
presentazione del libro
L’italiano della canzone
Di Luca Zuliani
Carocci Editore
La canzone come oggi la intendiamo ha alle spalle una lunga tradizione, le cui radici affondano nella poesia medievale. I suoi ritmi ereditano forme che interpretano due maniere molto diverse di concepire il ritmo: una maniera più discorsiva e ‘modale’ e una maniera più lirica e ‘melodica’. L’affascinante libro di Zuliani spalanca prospettive di lettura modernissime, che però ci avvicinano all’antico. La canzone (anche) come chiave di lettura della tradizione poetica e metrica italiana.
Dialogano con l’autore
Umberto Fiori docente e poeta
Paolo Giovannetti Università IULM
ingresso libero
Sulla presentazione a Milano di “Come ci siamo allontanati”
di Ennio Abate
E allora ci siamo allontanati o no da Franco Fortini? E chi si è allontanato? E di quanto? E perché? Ed è fatto inevitabile, necessario, positivo, negativo? Queste alcune delle domande che mi facevo ieri (21 settembre 2016) prima e durante la presentazione di “Come ci siamo allontanati. Ragionamenti su Franco Fortini” (Arcipelago Editore di Luciano Duò: qui) alla Libreria popolare di Via Tadino a Milano. La serata bella – perché condotta cordialmente da Paolo Giovannetti, partecipata (un pubblico attento di persone amiche e ben motivate), con due problematiche e non ingessate relazioni di Maurizio Gusso e Gianni Turchetta – alcune risposte su cui meditare ha offerto e le riassumo a modo mio e per punti così: Continua la lettura di Sulla presentazione a Milano di “Come ci siamo allontanati”
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Mercoledì 21 settembre 2016 ore 21.00
Presentazione del volume
“Come ci siamo allontanati”
Ragionamenti su Franco Fortini
(Arcipelago Edizioni)
a cura di Luigi Carosso e Paolo Massari
Relazioni di Maurizio Gusso e Gianni Turchetta
Intervengono, oltre ai curatori, Ennio Abate e Paolo Giovannetti
Libreria Popolare di via Tadino Soc. Coop.S.r.l.- Via A.Tadino,18 – 20124 Milano
Tel.02 2951 3268 libreriatadino@yahoo.it
La libreria è raggiungibile con: MM Linea 1, stazioni di Porta Venezia o Lima; con i tram N.9 fermata di Porta Venezia; N.1 fermata Settembrini/San Gregorio; N.33, fermate Tunisia o Regina Giovanna/Buenos Aires; autobus 60 fermate Lima o Benedetto Marcello
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SEGNALAZIONE
Se ne leggono ancora. Poesie italiane fra Novecento e Duemila
Otto incontri alla Libreria Claudiana di Milano
a cura di Paolo Giovannetti e Luca Palumbo
Il progetto
Il corso intende tematizzare la paradossale vitalità della poesia, oggi. Si legge ancora poesia, è possibile leggerne ancora, purché si creino situazioni comunicative virtuose. Continua la lettura di SEGNALAZIONE
EUGENIO GRANDINETTI 40 ANNI DI POESIA
di Luciano Aguzzi
Pubblico l’appassionata e approfondita relazione sulla poesia di Eugenio Grandinetti, amico e spesso ospite del sito di Poliscritture, che Luciano Aguzzi ha preparato (e solo in parte riferito) per la la serata in suo onore (23 settembre 2015) coordinata da Giuseppe Deiana al Centro Puecher di Milano.[E.A.]
Parlare di un poeta vivente, in sua presenza, da amico e fra amici, potrebbe porre qualche problema imbarazzante. Imbarazzante per l’oratore che non volesse limitarsi a un omaggio all’amico e al poeta, a una esposizione estrinseca e a una valutazione in cui cogliere solo gli aspetti più superficiali e positivi. Che vorrebbe invece cogliere l’occasione per una lettura della poesia più approfondita, nei suoi contenuti anche intimi, perché sempre la poesia ci parla dell’autore, dei suoi pensieri più palesi ma anche dei più riposti e ne mette a nudo l’animo e le sue segrete stanze. Che ne vorrebbe inoltre esaminare anche la qualità letteraria, sia nei suoi momenti più alti, più riusciti, ma anche in quelli più deboli, e cercare di capire, di entrambi, le linee di composizione, le coerenze, i perché. Continua la lettura di EUGENIO GRANDINETTI 40 ANNI DI POESIA
La metrica dopo la metrica. Riflessioni e problematicità
Può valere la pena che chi si occupa di poesia ogni tanto dia un’occhiata anche a quello che dicono gli specialisti accademici (di metrica nel nostro caso) evitando lo “snobismo dal basso”? Credo di sì, anche se dal resoconto del convegno sulla metrica di Filippo Grendene, un giovane studioso padovano che ha seguito quei lavori, emerge soprattutto la sottolineatura del punto di crisi in cui si dibattono anche gli studi metrici: “La possibilità che gli strumenti della metrica non siano in grado, appellandosi alla lunga tradizione di studi, di rendere conto di alcuni fenomeni della più stretta contemporaneità, è rimasta sostanzialmente inconfessata, e fa tutt’uno con il dubbio rispetto a una mutazione della poesia nelle strutture più profonde”. Forza poeti, che ve la dovete sbrigare da soli…[E. A.]
di Filippo Grendene
1. Fra il 27 e il 28 novembre si è tenuto a Padova il convegno di studi La metrica dopo la metrica. L’obbiettivo dell’incontro, un pomeriggio e la mattina successiva, è sintetizzato nelle richieste rivolte ai relatori ed esplicitate da Raffaella Scarpa nel proprio intervento: si trattava di «affrontare da punti di vista diversi la metrica della poesia del secondo Novecento, evitando le monografie metriche su un solo autore»; di fare il punto, più in generale, sulla presa degli strumenti della stilistica e in particolare della metrica sulla poesia post-montaliana, sugli autori della cosiddetta terza generazione. Continua la lettura di La metrica dopo la metrica. Riflessioni e problematicità
Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)
di Ennio Abate
Invitato da L’isola che non c’è, un’associazione culturale che opera a Saronno, sto tenendo tre incontri sulla poesia rivolti ad un vivace gruppo locale di “cultori della materia”. Pubblico qui sul blog a puntate le varie introduzioni alla discussione. [E.A.]
Vi anticipo subito che nelle mie intenzioni questi incontri dovrebbero servire a ripensare la poesia in maniera critica, a vederla come problema aperto e e non come un valore indiscutibile o da riverire. In secondo luogo vorrei mettervi in guardia dal pensare agli strumenti della poesia – in primis quelli tecnici che si sono accumulati in secoli di esperienze e di studi e in vari paesi del mondo – in modo neutro e classificatorio. Non bisogna illudersi: sbaglia chi volesse accostarsi alla poesia in fretta o pensasse che la conoscenza della metrica, delle figure retoriche o delle funzioni del linguaggio sia una buona scorciatoia per entrare più facilmente in un territorio che è sfuggente, mutevole , ricco di sorprese e di trappole. Tanto più che una risposta definitiva o del tutto convincente alla domanda – ineludibile ma irrisolta – su cosa sia la poesia non esiste. Continua la lettura di Gli strumenti della poesia. (Lezione 1)