a cura di Ennio Abate
Li chiamavano cattivi maestri. Ora ci restano solo i cattivi. Queste sono le segnalazioni che ho condiviso su POLISCRITTURE FB dopo l’annuncio della morte di Toni Negri (16 dicembre 2023). Le ripropongo . [E. A.]
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Poesia e presente
Preparando una replica a “Il poeta Bovary” di Matteo Marchesini (4)
di Ennio Abate
Sempre a supporto della riflessione sulla poesia contemporanea messa in moto dalla mia lettura del testo di Matteo Marchesini, ripubblico un mio intervento al Convegno della rivista di Massimo Parizzi, “Qui. Appunti dal presente” – Milano, maggio 2005. Continua la lettura di Poesia e presente
Appunti politici (11): io vs noi o io-noi?
di Ennio Abate
Replico al commento di Rita Simonitto (qui) e aggiungo in Appendice alcune mie precedenti riflessioni su questo controverso tema del rapporto tra io e noi. Ulteriori approfondimenti mi paiono urgenti e utili per collegare il piano “filosofico” sul quale stiamo conducendo la riflessione alle scelte pratico-politiche che si pongono o vengono imposte sia ai singoli sia al noi che potrebbe essere Poliscritture. [E. A.]
1.
Davvero un commento interessante, analitico ma complesso e in alcuni punti enigmatico e tendenzioso (per me). Forse per questo mi sollecita una replica altrettanto analitica per capire meglio dove va a parare. La conclusione – l’anticipo – mi pare questa: Rita ha affrontato la questione del rapporto io-noi privilegiando il punto di vista di un io (non solo autobiografico) e mette in guardia dai rischi che esso corre ogni volta accetta (o si fa sedurre) dal noi. Continua la lettura di Appunti politici (11): io vs noi o io-noi?
Le disobbedienze dimenticate di Franco Fortini
di Ennio Abate
Pubblico il testo riveduto della relazione che ho tenuto ieri sera alla Libreria di Via Tadino a Milano per il ciclo “Ragionamenti su Fortini” curato da Paolo Giovannetti. In questa rilettura a distanza di decenni degli articoli pubblicati da Fortini su «il manifesto» ho voluto soprattutto dare un’idea del loro contenuto, della sua passione politica, della ricchezza degli spunti presenti nei due volumetti e dello stile di una scrittura “di servizio” ma formalmente curatissima. Da qui l’abbondanza e la puntualità delle citazioni e la riduzione al minimo del commento. Contro le troppo facili e affettive “attualizzazioni” ho insistito a usare i verbi al passato e tentato di parlare a chi di Fortini sa poco o nulla. I numeri tra parentesi si riferiscono alle pagine dell’edizione 1997. [E.A.] Continua la lettura di Le disobbedienze dimenticate di Franco Fortini