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Riordinadiario. Su Rossanda

di Ennio Abate

Ho letto poche ore fa la notizia: “È morta, la notte scorsa, Rossana Rossanda. Giornalista, scrittrice, cofondatrice de Il Manifesto, ha attraversato da protagonista la vita della sinistra e dell’intero paese da Dopoguerra in poi. Aveva 96 anni”. (Gli Stati generali su Facebook). Nei prossimi giorni leggerò altri ricordi e giudizi su di lei e li mediterò. Per me resta l’amica/sorella antagonista di Fortini e considero gli scritti di entrambi indispensabili per indagare l’enigma tragico del comunismo. Qui sotto alcuni appunti del mio diario in cui ricorre il suo nome.[E. A.]

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Riordinadiario 1999

di Ennio Abate

14 gennaio

Sogno

A un convegno che dovrebbe essere terapeutico e religioso. Assisto spaesato, tollerante ma non coinvolto emotivamente. Mi ritrovo vicino ad alcuni malati impegnati in un rito che dovrebbe guarirli. Poi vedo alcune persone che, ispirate, cominciano a danzare in fila indiana tremolando col corpo. Ora sono seduto in una poltrona. Degli adolescenti, handicappati e bavosi, cominciano a sputacchiarsi l’un l’altro. Uno di loro  mi viene addosso. Sento uno sgradevole umido di piscio sul mio braccio. Poi mi aggiro su un prato. Qui un’orchestra si prepara a suonare e io mi metto in un angolo per ascoltare. Accanto a me c’è uno di spalle con due cani lupo. Il tizio vuole fotografare uno dei due cani. D’un tratto, però, l’altro cane  si avventa contro di me. Riesco a respingerlo. Ora  ho il compito di dipingere di blu i muri di una cappella. Esaminandoli attentamente mi accorgo però che lì c’è già un affresco. Rappresenta una successione di semicerchi. Sono di colore giallo,  sbiadito però dal tempo. Allora prendo una decisione: dipingerò di blu solo lo zoccolo basso dei muri e rafforzerò il giallo dei semicerchi.

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Da «Ziantò (e nonna Lenuccia)»

di Luigi Greco

Questi brani sono tratti da «Ziantò (e nonna Lenuccia)» un bel libro, per ora inedito e a circolazione amicale, di memorie familiari che s’intrecciano con quelle della storia di una citta del Sud, Taranto, dai primi anni del Novecento ai Sessanta. Ziantò e la moglie Lenuccia – le due leggendarie figure rievocate con affetto e con toni da narrazione popolare dal nipote Luigi Greco, autore del libro – attraversano gli anni duri del fascismo, quelli della sua capitolazione e quelli del dopoguerra e della ricostruzione. E compaiono con i tratti netti e senza fronzoli o ambivalenze della umanità resistente di quell’epoca: lui, militante anarco-comunista assuefatto alle dure leggi della clandestinità antifascista ma anche spirito beffardo e capace di ironia e generosità anche contro chi lo perseguita; lei, di formazione cattolica e più esterna all’ideologia antifascista del marito, ma altrettanto combattiva e, pur sempre accanto a lui, capace di indipendenza femminile. Faccio notare che Ziantò è il padre di Michele Turi, che ho ricordato qui. [E. A.]

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Dal “Taccuino” di Samizdat (1969-1972)

Materiali (4) per una storia sociale e politica di Cologno Monzese
MICROSTORIA DELLA SCUOLA MATERNA DEL QUARTIERE STELLA (1969-‘72)

Tra i partecipanti a questa microstoria c’era anche Samizdat. Un suo taccuino è stato trovato tra riviste e volantini in una soffitta. Leggiamo cosa scriveva. Anche se ad un certo punto questa specie di diario s’interrompe e non sappiamo perché. [E. A.]

1. [A] conferma i miei sospetti. I bambini vengono castigati spesso. E qualche volta picchiati. Potrei anche non credere completamente alle sue parole. Ma due donne come  fanno a curare da sole più di sessanta bambini? E per un’intera giornata? E in un ambiente ben poco attrezzato per svolgere un’azione educativa? Continua la lettura di Dal “Taccuino” di Samizdat (1969-1972)

Una microstoria in un quartiere di periferia

di Ennio Abate

 Materiali (1-3) per una storia sociale e politica di Cologno Monzese
MICROSTORIA DELLA SCUOLA MATERNA DEL QUARTIERE STELLA (1969-‘72)

*Pubblico qui, rielaborato e a puntate, un testo molto lungo del 2008. E’ di cronaca,  di riflessione  storico-politica e di scavo nella dimensione personale dell’esperienza. L’intenzione è quella d’incoraggiare singoli o gruppi ad andare in profondità nelle pieghe della difficile e oscura storia di certe città della periferia di Milano. Dedico questo lavoro a Danilo Montaldi e Franco Alasia, autori di “Milano Corea” che ho conosciuto e stimato. [E.A.] Continua la lettura di Una microstoria in un quartiere di periferia

Su Lega e leghismo

Lettera aperta del 1993 ad un compagno assessore

di Ennio Abate

Questa lettera aperta , anche se  è datata e si riferisce ad una situazione locale (Cologno Monzese), ha una sua attualità e perciò la pubblico nel mio Riordinadiario. Coglie, infatti,  in germe, in un anno che precede anche l’esperienza berlusconiana,  il fenomeno del leghismo di massa (oggi si direbbe del populismo leghista),  che  è  arrivato in quest’anno al suo apice; ma insiste pure sulla incapacità della sinistra di contrastarlo, perché troppo somigliante ad esso. Ora che si è arrivati quasi alla fine elettorale della sinistra, sarebbe il caso di capire che Troia è bruciata e non ci si può gingillare coi soliti discorsi o gridando “Al lupo! Al lupo!”. [E. A.]

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Noi, Negri e dintorni

Le lettere del Tonto 2

di Giulio Toffoli

Un movimento del ’68-’69,  studentesco ed operaio, antiautoritario, innovativo, sano; strumentalizzato prima da presunte avanguardie e poi  rovinato dalla «scelta di scendere sul terreno dello scontro violento» istillata da “cattivi maestri” (in particolare dal  pifferaio magico in  passamontagna Tony Negri)? Questa seconda e lunghissima lettera del Tonto – ma la memoria, anche su questo evento controversa e non condivisa, forse lo richiede –  polemizza direttamente con un mio scritto (qui) e si collega alla riflessione a tre sul ’68  appena iniziata con Rabissi e Romanò (qui). [E. A.]
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Comunismo, poesia e nuovo governo

Si dovrà pur cominciare ad approfondire quanto accaduto in questi giorni con la laboriosa e a tratti sconcertante  nascita del nuovo governo Lega e M5S e ragionare su attese, paure, ombre, incognite. E perché non farlo  cominciando da una poesia che l’amico Lucio Mayoor Tosi ha pubblicato sul suo blog e mi ha inviato, dalla mia reazione e da una sua meditata replica? [E. A.]


Spread!

di Lucio Mayoor Tosi Continua la lettura di Comunismo, poesia e nuovo governo

Appunti politici (15): Sinceramente

 

di Ennio Abate

Ai miei interlocutori in questo scambio su POLISCRITTURE FACEBOOK (qui)
e in difesa della verità quando sembra (o è) detta «con le parole dell’errore»
[1].

Non mi travesto da geopolitico, da storico o da politologo, ma col senno di poi vi pongo due domande: – quale altra soluzione sarebbe stata possibile alla crisi vissuta dal movimento e dalle neo-organizzazioni politiche (“nuova sinistra”, “sinistra rivoluzionaria”, “neocomuniste”) che a partire dal ’68-‘69 agirono in Italia per tutti gli anni ‘70; – le spinte in quegli anni ad usare la violenza nella ricerca di una soluzione erano (almeno in parte) endogene ai soggetti sociali e a quelli statuali (e parastatuali) che allora si mossero o del tutto esterne e immaginarie? Continua la lettura di Appunti politici (15): Sinceramente

Conoscere la Resistenza

Per disperdere i fumi della retorica e quelli del disprezzo che si addensano sulla Resistenza (e non solo attorno al 25 aprile) pubblico un saggio importante dello storico Claudio Pavone, raccolto in questo libro del 1994 forse oggi introvabile. Chi vuole riflettere, legga queste pagine. Chi vuole continuare a ciarlare, vada altrove. [E. A.]

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