di Giorgio Riolo
Questa è la seconda parte, dedicata alle “alternative possibili”, di un lungo articolo su sistema-mondo, crisi globali e pandemia. Scritto nei primi di maggio 2020, è stato aggiornato al febbraio 2021 e ampliato. Questo aggiornamento anche a misura di quello che sta succedendo nel mondo. Sul fronte lavoro, sulla perdita di posti di lavoro su scala mondiale, sulla condizione del lavoro femminile (le donne sono le più colpite, tanto per cambiare) anche su quello che potrebbe accadere per l’occupazione femminile per esempio nel tessile nel sudest asiatico e in generale sulle produzioni dove l’innovazione sta cambiando tutto a proposito di “catena del valore” (incluse “catena della produzione” e di “catena delle merci”) su scala mondiale. Sul rapporto Oxfam 2021 sulle ineguaglianze. Sul fronte dei vaccini e sulle mutazioni del virus (come se fosse una scoperta di adesso…). Sulla disoccupazione da innovazione nei processi produttivi (nuove macchine, robots ecc.) e nell’informatica avanzata ecc. con i vari algoritmi, intelligenza artificiale, Big Data ecc. (il famoso “labour saving”, a risparmio di “lavoro vivo”, di lavoratrici e lavoratori, tipico del sistema capitalistico). Ancora una volta, e ancor più, oltre alla proposta di un cambiamento complessivo del sistema, la proposta di alternative possibili, credibili, attuabili qui e ora, è questione importante. Draghi e non Draghi… “Nel capitalismo tutto si tiene”. Per chi avesse voglia e tempo, la prima parte dell’articolo, nella quale viene trattato lo stato delle cose a proposito di crisi economico sociale, di crisi ecologico-climatica e di crisi epidemiologica, si può leggere nel pdf complessivo pubblicato qui. [G. R.]