per le tante piogge che dinanzi a me
in questi giorni
di quieta febbre e tiepide cadenze
sciacquano il foglio di plastica macchiato dal cemento
e – immagino – un bosco lontano
cresciuto senza ch’io ci abbia mai messo piede
li annoteremo sul calendario
con crocette austere e ben calcate
piogge, dunque
atteniamoci alle piogge
e restino anonimi
i corpi accarezzati
i sudori
le macerazioni delle vene e della pelle
29 aprile 1988/ 1 dicembre 2021