Mi arrivano di tanto in tanto versi di amici e amiche ed altri ne leggo su FB. Chiedono attenzione, pareri, consigli, a volte invocano persino critiche. In passato mi sono dato da fare per rispondere e avevo anche cercato di inquadrare teoricamente il fenomeno dei “moltinpoesia” per capirne gli aspetti positivi e distinguerli da quelli più ambigui. Ho pure sollecitato alcuni amici critici ad occuparsene di più. Invano. Purtroppo il discorso s’è perso per strada. Per motivi complicati, che qui non tocco. Manca, mi pare, soprattutto un gruppo autorevole che sappia fare al contempo da calamita per i tanti autori e da filtro critico. E persino – perché no? – da guida. Pensavo che potesse assolvere queste funzioni prima il LABORATORIO MOLTINPOESIA e poi POLISCRITTURE. Ma no, non ce la si fa. Sarà possibile in futuro? Non so. Nel frattempo il movimento delle scritture poetiche o parapoetiche continua. Nella più grande confusione (libertà, invece, secondo alcuni ottimisti). Libri e libretti vengono pubblicati in gran numero da piccole case editrici. Testi o intere raccolte appaiono su innumerevoli blog e siti. Ciascuna di queste “micro-istituzioni” fa da calamita parziale e stabilisce in modi che a me paiono spesso discutibili e approssimativi le sue classifiche dei Grandi e dei Minori, applaudite da circuiti di lettori/poeti che restano ristretti e incomunicanti. Per conto mio, non potendo sempre andare a fondo con la lettura e la critica dei testi che mi arrivano – no, non mi è possibile una critica su ordinazione o per dovere d’amicizia o fondata su preferenze o idiosicrasie non argomentate – mi limiterò, come sto facendo, a qualche saltuario affondo. O, come adesso, a una semplice segnalazione di qualcuno dei testi che bussano alla mia porta. Infine, spero che il titolo scherzoso non susciti rimostranze. [E. A.] Continua la lettura di Poesie senza passaporto
Archivi tag: poesia
“Keffiyeh. Intelligenze per la pace” e il lavoro di Gianmario Lucini
presentati alla Casa delle letterature, a Roma il 23 aprile 2015
Avevo desiderato un luogo istituzionale che potesse attirare anche lettori che non conoscessero i lavori di Gianmario. La Casa delle letterature è stata l’unica tra le istituzioni romane interpellate che ci ha consentito l’uso della sua sala presentazioni senza alcun esborso in denaro, a patto però che la presentazione si concludesse alle 19. Questo ci ha naturalmente condizionato (aver solo due ore, e per di più, a Roma, dalle 17)… e fatto riflettere sul modo con cui molte istituzioni culturali svolgono i compiti che dovrebbero essere loro propri.
Alla Casa delle letterature vale la pena di fermarsi se si è a Roma, Continua la lettura di “Keffiyeh. Intelligenze per la pace” e il lavoro di Gianmario Lucini
La doppia crisi. Su riconoscimento dei poeti e critica militante
di Ennio Abate
@ Giorgio, Rita e Tito
La discussione cresciuta un po’ in sordina tra i commentatori del post «Sulla poesia di Eugenio Grandinetti» (qui) e di quello di Ederle (qui) mette in luce una doppia crisi che ci riguarda sia come poeti sia come ex militanti. Perché – diciamocelo – eravamo tutti più militanti che poeti (almeno fino agli anni Settanta), poi siamo diventati diffidenti verso ogni tipo di militanza (e figuriamoci in poesia!) e ora sembriamo aver puntato tutte le nostre residue energie sulla poesia. Continua la lettura di La doppia crisi. Su riconoscimento dei poeti e critica militante
Lorenzo Renzi: un’analisi non ragionieristica di “A mia moglie” di Saba (lezione 3)
di Ennio Abate
Questa è la terza lezione rielaborata dai tre incontri sulla poesia che ho condotto a Saronno su invito dell’Associazione “L’isola che non c’è” nel novembre 2014. Le prime due si rileggono qui e qui. [E.A.] Continua la lettura di Lorenzo Renzi: un’analisi non ragionieristica di “A mia moglie” di Saba (lezione 3)
Sulla poesia di Eugenio Grandinetti
di Luciano Aguzzi
Pubblico, come anticipato, questo articolato intervento di Luciano Aguzzi sulla poesia di Eugenio Grandinetti. Era stato inviato in un primo momento come semplice commento al post La storia/le storie (qui) ma i temi affrontati (pessimismo, nichilismo, rapporto tra poesia e prosa, memoria) meritano tutto il rilievo che un blog di ricerca critica può offrire. [E.A.]
L’amico e collega Eugenio Grandinetti (Belsito, Cosenza, 20 marzo 1931) è sulla breccia letteraria da parecchi decenni e autore di circa quaranta raccolte, solo in minima parte edite. E anche delle edite, solo due sono in commercio, mentre le altre sono edizioni fuori commercio e introvabili. Per darne un giudizio complessivo sarebbe necessaria una lunga riflessione sulla qualità e sulle forme letterarie, sulle tematiche affrontate, sulle ragioni (se esistono, come io credo) della sua prolificità che, con l’età e i molti problemi di salute, non si è attenuata, quasi ad esprimere un desiderio, forse una vera ansia, di dire tutto finché ha tempo, in una condizione in cui il tempo – per lui – sembra ormai identificarsi proprio con lo scrivere e l’esprimersi in versi. Nella sua poesia si avverte la sua concezione naturalistica – materialista – atea e il non credere a qualche tipo di sopravvivenza oltre la morte. Da questa concezione filosofica deriva un tormentato pessimismo che, a differenza del naturalismo ateo e materialistico classico al quale pure Grandinetti si rifà, non trova quiete nella contemplazione della natura e nella considerazione della necessità delle cose e del destino, ma anzi tende a interpretare il ciclo della natura come metafora di un eterno ripetersi senza scopo del mondo e della vita umana. Ripetersi aggravato, non arricchito, dalla consapevolezza (dai desideri, dalle passioni, dalle illusioni) da cui deriva la sofferenza che la natura inconsapevole, almeno, evita. C’è però, implicita e per me evidente, una sensibilità che presuppone il cristianesimo, o almeno la sensibilità religiosa post-classica. Continua la lettura di Sulla poesia di Eugenio Grandinetti
L’altra coccinella
di Arnaldo Éderle
Angela mia, mia piccola coccinella
tu che sei sempre lontana e vicina,
che mi pensi, così mi dici
sempre, che mi ami, che sei costante
mente vicina al mio debole
tormento, molto lieve e consolante
con la tua sola presenza
mia piccola coccinella dai puntini
neri su quel tuo manto rosso.bacio Continua la lettura di L’altra coccinella
Scienza e poesia tra poco spose?
Dialoghetto tra Samizdat e il Poeta
di Ennio Abate
Non è lontano il momento nel quale si comprenderà che ogni letteratura che si rifiuti di camminare fraternamente a fianco della scienza e della filosofia è una letteratura omicida e suicida.
(Charles Baudelaire, 1852)
Poeta – Hai letto? Vedi, lo diceva pure Baudelaire! Sto matrimonio s’ha da fare!
Samizdat – Non dico di no, ma per ora non c’è. Ed è complicatissimo realizzarlo. Tu la fai troppo facile. Innanzitutto la tua poesia continua a intendersela più con la religione che con la scienza. E poi l’altro sposalizio che sembra entusiasmarti – quello tra religione e scienza – è, sì, già avvenuto ma non è ben riuscito. Continua la lettura di Scienza e poesia tra poco spose?
Uno di noi
Ricordo di Gianmario Lucini
di Ennio Abate
Questo è l’intervento rielaborato che ho presentato alla serata del 10 dicembre 2014 in memoria di Gianmario Lucini svoltasi a «ChiamaMilano» in Via Laghetto 2 purtroppo alla presenza di pochissimi suoi amici.
1.
È troppo presto per capire quanto poliedrica, contraddittoria, caparbiamente volta al futuro sia stata la vita di Gianmario Lucini. L’amicizia potrebbe travisare il giudizio. Che meno avrà tratti amicali e più sarà valido. Per parlare, infatti, di lui – uno di noi – è necessaria non meno ma più distanza critica. Continua la lettura di Uno di noi
Che cos’è la poesia? Come avvicinarla? (Lezione 2)
di Ennio Abate
Ecco la seconda lezione rielaborata dai tre incontri sulla poesia che ho condotto a Saronno su invito dell’Associazione “L’isola che non c’è”. [E.A.]
Tenendo conto dell’attuale estrema problematicità degli strumenti della poesia (Lezione 1 qui), come possiamo usarli per capire o costruire un testo poetico? Continua la lettura di Che cos’è la poesia? Come avvicinarla? (Lezione 2)
Poesia ed esercizi di poesia
Per rispetto della buona regola di stare rigorosamente al tema del post proposto, trasferisco qui la interessante discussione avviatasi dopo la pubblicazione del post “Esercizi di poesia” (qui) e continuata impropriamente in quello di Marcella Corsi (qui). Il titolo riassume i due punti di vista che si stanno confrontando. Il lettore appena arrivato si orienterà scorrendo i commenti riportati qui di seguito o rileggendo soprattutto gli ultimi, che mi pare mettano bene a fuoco i dilemmi irrisolti. [E.A.] Continua la lettura di Poesia ed esercizi di poesia