L’aria è diventata inquinata. Non per questo non respiriamo più. Natale non è più il groppo di candore e malinconia di quand’eravamo bambini. Non per questo non ci pensiamo più. Ripubblico per l’occasione una poesia su Natale di Armando Tagliavento (1930 – 2012), il bidello scrittore di cui trovate testi e notizie qui, qui e qui e tre sonetti sempre sullo stesso tema di Francesco Di Stefano, anche lui ben noto ai lettori di Poliscritture. Sono autori legati a un modo di sentire che ancora può essere detto a ragione popolare. Nello spazio dei commenti ciascuno/a può aggiungere (sobriamente!) altri versi o considerazioni. [E.A.]
La Notte di Natale
di Armando Tagliavento
E’ la notte di Natale.
Va un tale
ad accattare in un bare un cartoccio di sale
per la sua zucca astrale.
Egli s’insacca nella sua mantellina sbrindellata
e ingerisce di volata
i diciassette piani del palazzo in cima al quale
tana. Egli è povero, non ha un cavolo. Continua la lettura di NATALIZIE: Armando Tagliavento + Francesco Di Stefano