l’ultimo presocratico
di Paolo Di Marco
un sommesso avviso: Rovelli è molto più chiaro e poetico di me, questo vuole essere solo un invito a leggere il libro Continua la lettura di “Helgoland” di Carlo Rovelli
l’ultimo presocratico
di Paolo Di Marco
un sommesso avviso: Rovelli è molto più chiaro e poetico di me, questo vuole essere solo un invito a leggere il libro Continua la lettura di “Helgoland” di Carlo Rovelli
di Paolo Di Marco
Il Nobel a Roger Penrose è strameritato..ma anche anomalo; in primo luogo perché Penrose è Fisico-matematico geniale, ma non ha un unico contributo ‘straordinario’: l’esistenza dei buchi neri era stata predetta da Schwarzschild già nel 1916, un anno dopo la pubblicazione di Einstein, e Penrose rafforza e generalizza nel ’65 ma non è lo scopritore. D’altro canto Penrose è un teorico a tutto campo, che dà contributi fondamentali in molti campi, ma quasi sempre come battitore libero, che segue strade solitarie e poco frequentate dagli altri, che a volte scoprono e usano i suoi risultati trent’anni dopo. E non ha paura di proporre ipotesi ardite (i suoi cicli cosmologici di ‘Cycles in time’ ad esempio) su cui il resto della comunità resta in perplesso ma rispettoso silenzio. Ed esce volentieri dai confini strettamente fisici per proporre teorie della coscienza (i microtubuli con entanglement delle ultime pagine di ‘The Road to Reality’ o ‘La mente nuova dell’imperatore’).
Continua la lettura di Penrose, buchi neri e viaggi nel tempo…e il prossimo Nobel italiano