Archivi tag: riconoscimento

Che pensieri

di Franco Nova

Era uscito senza portarsi l’ombrello e aveva cominciato a piovigginare, poco ma con insistenza e regolarità; e così scelse di camminare rasente il muro delle case in modo da essere parzialmente coperto dal loro tetto sporgente, tanto più che nemmeno si era messo in testa la sua coppola. Erano in molti ad aver dimenticato l’ombrello; quando si trattava di donne, era ben lieto di cedere loro il passo e di scostarsi dal muro, bagnandosi un po’, in specie i capelli, cosa che in effetti gli dava un certo fastidio. Con gli uomini era più restio, ma alla fine lasciava il lato coperto pure a loro. Si fermò davanti alla vetrina dell’armaiolo e guardò un bel fucile a ripetizione che vi era esposto. Ritenne imprudente quel negoziante poiché qualche malintenzionato avrebbe potuto abbastanza facilmente infrangere il vetro ed impossessarsi dell’arma; ben presto, però, si rese conto che era finta, pur se fabbricata senza dubbio a regola d’arte, e tuttavia inutilizzabile per sparare. Continua la lettura di Che pensieri

Scena di soffioni

palombaro-poetico

di Donato Salzarulo

Questa riflessione di Donato Salzarulo sui – potremmo dire – dilemmi psichici di uno dei “moltinpoesia” s’appoggia ad una autolettura di “Soffioni boraciferi e altre poesie” (qui). Pur proseguendo il filo dei  commenti sotto quel post e rispondendo ad alcune  mie obiezioni, ha una  sua autonomia e ampiezza che giustificano  la pubblicazione in un post autonomo. [E.A.]

Ogni tanto mi faccio palombaro
di me stesso, do uno sguardo alle correnti
sottomarine, al guizzare di alici,
tonni, scorfani e sardine. M’aggiro
per un po’ tra le barriere delle mie
isole coralline… Continua la lettura di Scena di soffioni

La doppia crisi. Su riconoscimento dei poeti e critica militante

flagellazione

di Ennio Abate

@ Giorgio, Rita e Tito

La discussione cresciuta un po’ in sordina tra i commentatori del post «Sulla poesia di Eugenio Grandinetti» (qui) e di quello di Ederle (qui) mette in luce una doppia crisi che ci riguarda sia come poeti sia come ex militanti. Perché – diciamocelo – eravamo tutti più militanti che poeti (almeno fino agli anni Settanta), poi siamo diventati diffidenti verso ogni tipo di militanza (e figuriamoci in poesia!) e ora sembriamo aver puntato tutte le nostre residue energie sulla poesia. Continua la lettura di La doppia crisi. Su riconoscimento dei poeti e critica militante