di Rita Simonitto
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L’occhio
“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Dal triangolo divino L’occhio fece capolino. Guardò giù e niente, niente Ci trovò di divertente. Gente cupa, spaventata Col terror d’esser spiata. Il piacer della parola Osteggiato. Lei da sola Affranta ed esaurita Limitata nel dar vita Al versatile sentire Ormai stava per morire. L’occhio s’era rabbuiato Che cos’era capitato? Come mai una visione Spinta all’esplorazione Oggi era prigioniera D’una macchia tutta nera? Assassina dei colori Impediva che un ‘fuori Da lei’ libero splendesse E di gioia vi godesse. Così stretta tra le mura D’una sterile censura Riduttiva della Storia Lei perdette la memoria. Pencolando da quel lato L’occhio s’era squilibrato E così piombò dabbasso. Superato quel collasso Pensò di porre a frutto Il poter vedere tutto E un po’ ingenuamente Si rivolse alla ‘ggente’ Certo che il far vedere Le manovre d’un potere Che sovverte il reale Nel silenzio più totale Stimolasse lo scossone Per una rivoluzione. “Quel che vidi ve lo dico” “Non c’importa un bel fico! Il pensare costa assai È foriero sol di guai. E la responsabilità? Se la assuma chi vorrà!” “Senza l’ombra di un pensiero Qui si muore per davvero!” “Ma io sono ecologista Questa è la giusta pista Per salvare la natura Che sarà pulita, pura. I governi a cui credo Così dicono. Non vedo Altre vie. ‘Monsù’, o cche vvoi? Pensa all’affaracci tuoi!”. Così l’occhio fuor di testa E con l’aria mesta mesta Si decise di tornare All’immobile guardare. 08.09.24
Le Virtù
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“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Continua la lettura di Le VirtùIl Ramarro
“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Il ramarro sul balcone Era preso dal magone. La finestra come specchio Lo turbava di parecchio La livrea sia pure bella Al fin era sempre quella… Diventar camaleonte Suo parente, là dal ponte! Così stretto dal bisogno La notte fece il sogno D’una donna mascherata: “Son Invidia. M’ha chiamata? Come lei verde vestita Vuol giocare la partita?” “Oh! Niente maschera con me, Tanto ormai lei so chi è” “Non si può, no. Anche per lei Sono enigma. Santi Dei Ma le devo spiegar tutto? Questo vizio è sì brutto Che nessuno vuol avere… Ma mi faccia il piacere! Ha mai visto che qualcuno Se ne vanti? Ma più d’uno Mi rinnega, mentitore, per aver salvo l’onore.” “Meglio il camaleonte? Lui ha le risposte pronte. Realpolitik e altro Così sgama. Molto scaltro” “Non facciamo paragoni Fra i più e meno buoni Ma il fine che li spinge. L’invidia è una sfinge Che nasconde con l’affetto Il terribile progetto Di voler la distruzione Delle cose belle, buone”. “Ciò che afferma non mi va Sono soltanto falsità” “Non crede? Pensi a Jago Dell’invidia vero mago E veder come si gode Quando Otello si corrode!” “Ma se lei mi fa vedere Questo tristo suo potere Se lei si confessa a me Vorrà dir che amore c’è” “O ingenuo mio ramarro Il mio non è uno sgarro Dalla linea di condotta. Io esulto per la lotta Disperata di chi non sa Se è bugia o verità”. Ed il sogno si dissolse Sì veloce che non colse Lì per lì e per l’appieno Il poter di quel veleno. 21.08.24
L’agnello
“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Continua la lettura di L’agnello“Dove c’è fumo c’è arrosto”
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“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
A una volpe saputella Borbottavan le budella. Da più giorni non mangiava Le saliva già la bava All’idea di un bel desco Con qualcosa di fiabesco: Un galletto tenerello Da mangiar senza coltello. Ma pollai bene blindati Vietavano attentati A piumaggi ed a creste Cui volevasi far feste. Giust’allor un odorino Che veniva da vicino, O almen cosi sembrava, Dietro cumuli di biava. Alla nostra bestiolina Già veniva l’acquolina. Andar là verso l’oriente Doveva immantinente. Naso in su, trotta, trotta Inseguendo quella rotta. Oh, Mon Dieu, che gran disdetta! Quando meno se l’aspetta Il profumo dell’arrosto D’improvviso cambiò posto Un ventaccio d’improvviso Rovesciò quel paradiso Che la volpe pregustava Ma sul fumo si basava. E affranta, tutta sola Schivò giusto la tagliola con coscetta di gallina invitante lì in vetrina Quell’inganno conosceva Ma dell’altro non sapeva. I profumi, le parole Fan sentir ciò che si vuole E non sempre la fragranza Corrisponde alla sostanza. 04.07.24
Il pisello
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“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Continua la lettura di Il piselloLa Giustizia
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, la Giustizia, (1338-1339), Siena
“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Continua la lettura di La GiustiziaIl Signore del Creato
“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
Continua la lettura di Il Signore del CreatoAl Crocevia
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Filastrocche
di Rita Simonitto
Un bel dì a un crocevia Si trovò una compagnia Che volea saper del mondo. S’era piatto, s’era tondo. Se qualcun l’avea creato O se il caso fosse stato. Si poteva trasformare O soltanto interpretare? Senza poi passar per matto Truffaldino, inadatto. A cambiare quelle sorti Che ragion danno ai più forti! Un di loro silenzioso Dai suoi dubbi era corroso. Come può l’esser umano Disbrogliarsi dal pantano: Se il bene personale Non concorda col sociale? Cinque cardini a rapporto… Ma “stridea l’uscio dell’orto”* Con l’amore che t’acceca E silenzia in bacheca Cineraria la ragione E addio rivoluzione. *Da “La Tosca= di Puccini R ita Simonitto 30.05.24