In questi giorni ho riletto la raccolta di racconti della scrittrice americana di origini armene Rebecca Curtis, pubblicato in Italia nel 2008 dalla Casa Editrice palermitana Gea Schirò con il titolo Ventimila dollari – storie di amore e soldi (Twenty Grand and Other Tales of Love and Money), nella traduzione di Chiara Stangalino. Per quello che possono contare le classifiche, a cui invece negli Stati Uniti sembrano tenere in modo particolare, questo libro di esordio della scrittrice nata nel New Hampshire nel 1974, è stato inserito dal The New York Times tra i migliori 50 libri di narrativa usciti in America nel 2007. Continua la lettura di Rebecca Curtis→
Alcune riflessioni nate dalla lettura del libro di Ricardo Piglia “Critica e finzione”
di Angelo Australi
Se dovessi esprime un giudizio dalla quantità di romanzi pubblicati attualmente in Italia, la letteratura contemporanea sembrerebbe attraversare una stagione feconda, poi entri in libreria e le tue buone intenzioni scemano fin quasi a sparire, le curiosità per l’acquisto si riducono ad un senso di noia perché intuisci subito che qualcosa non funziona. Le novità si avvicendano ad una velocità sconcertante, per soddisfare aspettative in fondo scontate. Si ha quasi l’impressione che ci sia un’invasione di occasioni assolutamente da non perdere, di capolavori che non aspettano altro che di essere letti, mentre se chiedi al commesso un titolo uscito da due o tre anni, che magari ti è sfuggito e non trovi sugli scaffali organizzati in ordine alfabetico sui nomi degli autori, ti senti rispondere che non è più nel circuito della distribuzione e puoi trovarlo solo acquistando online. E’ un dato di fatto, se non pubblichi almeno un libro all’anno, meglio ancora uno ogni sei mesi, sei fuori dal cerchio magico della notorietà. Questo la dice lunga sullo strano modo in cui si è trasformata l’industria del romanzo: il prodotto si vende fresco di stagione, altrimenti resta lì qualche mese e poi sparisce di circolazione, diventa un oggetto da rintracciare curiosando nelle librerie online dell’usato. Un amico, in visita a Firenze con alcuni spagnoli che a Barcellona seguono i suoi corsi sulla letteratura italiana, quando gli ho suggerito di dedicare uno dei suoi incontri a Romano Bilenchi, chiedendo in varie librerie fiorentine non ha trovato disponibile neppure uno dei suoi libri. Spesso mi domando se oggi ci fosse un nuovo Joyce sconosciuto, chi mai avrebbe il coraggio di pubblicarlo?
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok