di Ennio Abate
SAMIZ/LO SCRIBA OPERAISTA
I
Lo Scriba si ritrovò fra le mani un libro degli anni settanta. Roba superata. Parlava di argomenti epici e penosi ad un tempo: di lotte operaie. Nei giorni precedenti aveva letto alcuni saggi raffinati (di Zanzotto, Barthes, ecc.). Come brillavano quei giri di frase. Con quale acutezza si polemizzava contro un’intera tradizione, nota all’autore a menadito. Quale clima di raccoglimento spirituale, effimero, ma piacevolissimo, anche se si evocava la Morte. E lui, leggendo, aveva partecipato – sia pur in solitudine e ignoto – al Grande Discorso Letterario.
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