Breve sunto del libro che Raffaella ha pubblicato in Inglese su Apple Books: Tales Of Love and War. https://books.apple.com/us/
Archivi tag: seconda guerra mondiale
Enzo Collotti Linkssozialist
di Brunello Mantelli
Nella notte tra il 6 ed il 7 ottobre scorso ci ha lasciati Enzo Collotti.
Era nato a Messina il 15 agosto 1929; dopo un’infanzia trascorsa tra Roma, Cagliari e la città natale, si sarebbe trasferito nel 1941 a Trieste, dove il padre aveva iniziato nel 1939 ad insegnare all’università.
Lì si sarebbe formato, in un luogo attraversato da tutte le linee di frattura dell’Europa, diventate prima incandescenti per l’azione coscientemente eversiva esercitata dai fascismi europei, e deflagrate poi disastrosamente nella Seconda guerra mondiale.
Come Collotti stesso ebbe a dichiarare, il suo farsi studioso di storia non nacque da una pura curiosità intellettuale, ma si radicò in quell’esperienza di vita: Continua la lettura di Enzo Collotti Linkssozialist
Kenneth Patchen
Memorie di un pornografo timido (Memoirs of a shy pornographer)
di Angelo Australi Continua la lettura di Kenneth Patchen
“La ragazza di nome Giulio” di Milena Milani
Venerdì 9 ottobre, presso il Centro Sociale il Giardino di Figline Valdarno (FI), si è tenuta la penultima delle otto conferenze del progetto di invito alla lettura “La casa degli Strani”, ideato dalle associazioni Il Giardino e Circolo Letterario Semmelweis, e realizzato grazie al contributo del Comune di Figline e Incisa Valdarno. In questo penultimo incontro io e Laura Del Lama abbiamo parlato del romanzo LA RAGAZZA DI NOME GIULIO di Milena Milani. Non credo di aver bisogno di presentazioni, visto che spesso collaboro con Poliscritture, ma permettetemi due parole sull’altra relatrice.
Laura Del Lama è nata a Firenze nel 1975, è operatore tecnico del LIS (Lingua dei Segni Italiana). Oltre a racconti su riviste e antologie tra cui Drgus (Guanda, 2011) ed È tutta una follia (Guanda, 2012), ha pubblicato il romanzo Non so dove ho sbagliato (Cult/Barbes, 2009), e la raccolta di racconti A cosa servono gli occhi (Noripios 2017).
Buona lettura …
Continua la lettura di “La ragazza di nome Giulio” di Milena MilaniMìneche
di Ennio Abate
Di Mìneche ho già detto nel 2015 qui; e vorrei ricordare la bella analisi che Rita Simonitto, conoscitrice dei miti e con la sua sensibilità di psicanalista, vi dedicò. In quelle due poesie colse l’importanza della relazione tra il dialetto («madrelingua») e italiano («lingua seconda») e «un intendimento di dialogo tra possibili figure ‘materne’ e figure ‘paterne’, un tentativo di confronto tra questi personaggi che si muovono nell’interiorità del poeta», oltre alla «relazione conflittuale tra il poeta e la figura paterna e il vissuto di un tradimento che rende l’animo esacerbato». Nei commenti che seguirono, parlammo di riferimenti mitici (l’albero del fico sacro a Dioniso, gli agrumi sacri alle ninfe) e storici (l’8 settembre del 1943, il femminismo degli anni ‘70), ed emersero gli echi profondi del tema della figura paterna anche nelle riflessioni di quanti intervennero.
Continua la lettura di Mìneche“Dancing Birches. Part 5” (5) + tre nuove poesie di Glen Sorestad
traduzione di Angela D’Ambra
Ecco la quinta e ultima poesia di “Dancing Birches. Part 5” assieme ad altre tre nuove sempre su Hemingway c,he fanno da appendice. Le precedenti le trovate scrivendo in alto a destra (lente d’ingrandimento) il nome dell’autore. [E. A.]
Finca Vigia[1] His house is now a museum. You can look, but you can’t touch – photos, if you wish, may be taken from cordoned doorways or through open windows in this home where he and Mary lived, where he wrote, where they entertained movie stars and statesmen. Pilar, his fishing boat, stands weathered, high and dry, alongside the swimming pool where Ava Gardner is said to have stroked lengths, adorned with that famous sultry smile, and so the rumour goes, nothing else. Everywhere in Havana that Hemingway ate or drank, worked or played, is remembered by fresh generations of those he lived among and loved with a fierce tenderness, people who loved him back and love him still – an American hero in a nation blockaded by his own people -- this place he came to live in, where he will never die, but be forever Papa, a giant among the people who welcomed him, who took him into their hearts, not the man who also lived in Idaho and hunted pheasants, who one day took his shotgun out and wrote the end to the story he spent a lifetime telling.Continua la lettura di “Dancing Birches. Part 5” (5) + tre nuove poesie di Glen Sorestad
Appunti politici (13): “La storia intorno alle foibe” a cura di Nicoletta Bourbaki
10 febbraio, Giorno del ricordo. E ricordati di questo e ricordati di quello, ma «senza conoscere la catena di eventi che scatenò reazioni di tal genere, non è possibile dare una chiave di interpretazione corretta a quegli avvenimenti e il Giorno del ricordo, anziché essere un’occasione di riflessione storica, rimarrà esclusivamente uno strumento politico» (Piero Purini). Ascoltate gli storici prima di parlare. Del resto anche se avete una malattia (e l’ignoranza o la dimenticanza metaforicamente un po’ lo sono) vi rivolgete al medico o al primo che passa per strada? In questo post, come faccio di solito su POLISCRITTURE FB, ho selezionato gli stralci per me più significativi di un lavoro encomiabile per la serietà con cui tratta la questione delle foibe. E’ apparso l’anno scorso ( qui. [E. A.]
su “Internazionale” e che potete leggere per interoche nessuno mi tocchi la torta pasqualina!
di Angelo Australi
La schizofrenia del nuovo millennio si percepisce anche dalle nostre abitudini culinarie, perché ormai si può cucinare una peperonata o delle melanzane alla parmigiana in pieno inverno. Una volta nessuno si sarebbe mai immaginato di mangiare cacciagione fuori dai mesi di apertura della caccia, oggi invece si può avere in tavola capriolo, cinghiale e lepre tutto l’anno. Ci lamentiamo se le stagioni non rispettano il loro corso, ma quando invitiamo a cena degli amici magari di novembre, gli cuciniamo un bel risotto di asparagi. Continua la lettura di che nessuno mi tocchi la torta pasqualina!