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di Ennio Abate
O Dio, se si potesse leggere nel libro del destino e vedere come il volgere del tempo appiana le montagne, e i continenti, stanchi di restar solidi, si stemperino nel mare; e veder altre volte che la cintura costiera dell’oceano è troppo larga per i fianchi di Nettuno; come i giochi del caso e il mutamento colmino la coppa dell’instabilità con liquori diversi! Oh, se questo si vedesse, anche il più spensierato dei giovani, guardando il suo cammino futuro, i pericoli passati e le prove a venire, chiuderebbe quel libro e vorrebbe morire» (Shakespeare, Enrico IV citato in Viaggio nella presenza del tempo, p. 294)Continua la lettura di Il viaggio di un cetomedista