L’articolo esce in contemporanea anche sul sito di Velio Abati qui
di Ennio Abate
1. Non sembri strano che al momento di scrivere su Domani metta in primo piano le difficoltà incontrate nel leggere il romanzo di Velio Abati. Difficoltà innanzitutto nel mettere a fuoco i numerosi personaggi e le relazioni che corrono tra loro in vari tempi. Nell’individuarli quando si ripresentano pagine dopo. O nel capire chi sta parlando e a chi e di cosa. O nel connettere le sequenze in cui appaiono, che sono spesso righe-fotogrammi presto interrotte e sostituite da altre simili, che durano anch’esse poco o appena di più. Come in una sorta di flusso sincopato. Come se l’autore imponesse un continuo zapping.[1] Quanto, tuttavia, pur ho colto mi permette di non dubitare dell’importanza di questo romanzo, ma il disagio resta: è come se non riuscissi ad afferrarne la sostanza, a condividerne l’ottica, a provare ancora quel sentimento corale e popolare che interamente lo impregna. Qualcosa in me, che pur vengo da esperienze generazionali – politiche e culturali – vicinissime a quelle di Abati, resiste; e rende provvisorie, discutibili e forse fraternamente ostili le stesse cose che sto per dire. Continua la lettura di Dieci appunti su “Domani” di Velio Abati