Archivi tag: subcomandante Marcos

Murales zapatisti. Progetto d’un mondo nuovo (2)

Foti di Andrea Gazzaniga

Roberto Bugliani – Aldo Zanchetta
Murales zapatisti. Progetto d’un mondo nuovo
Mutus Liber, Riola (BO) 2022

 

di Roberto Bugliani  e Aldo Zanchetta

[…]  Scrive Le Bot che in una guerra come quella tra EZLN e Stato federale messicano, «venuta dopo la caduta del muro di Berlino (…), i simboli contano più delle armi» (Le Bot e Subcomandante Marcos, Il sogno zapatista, 1997, p. 12).
Raccontando degli anni di «costruzione dello zapatismo» nella selva, e dopo aver distinto tra uso del simbolo, dovuto alla «componente india» del movimento, e l’apporto dei «simboli storici» da parte dell’«organizzazione politico-militare urbana», il subcomandante Marcos aggiunge: Continua la lettura di Murales zapatisti. Progetto d’un mondo nuovo (2)

Murales zapatisti. Progetto d’un mondo nuovo

Foto di Andrea Gazzaniga

Roberto Bugliani – Aldo Zanchetta
Murales zapatisti. Progetto d’un mondo nuovo
Mutus Liber, Riola (BO) 2022

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Su “La disciplina dell’attenzione”di Roberto Bugliani (4)

di Romano Luperini


Questo articolo è uscito anche su “L’immaginazione ” n. 318, luglio-agosto 2020. Le precedenti riflessioni sul romanzo di Roberto Bugliani si possono leggere qui, qui e qui [E. A.]


Bugliani e un romanzo sull’America Latina

Conosco Roberto Bugliani dagli anni sessanta. Prima nel ’68 nel movimento degli studenti, poi come dirigente della sezione di La Spezia del mio gruppo politico. Con la barbetta, silenzioso, ma sempre disponibile. Poi per qualche anno lo persi di vista per ritrovarlo come redattore della rivista Allegoria negli anni settanta. Col passare degli anni però la sua partecipazione alle riunioni della redazione si ridusse: era sempre all’estero, in paesi dell’America Latina, dove frequentava in Messico l’esercito di liberazione nazionale del Subcomandante Marcos, i cui documenti traduceva e diffondeva in Italia. Per anni ha trascorso la maggior parte del suo tempo soprattutto in questo paese e in Equador. Nel frattempo scriveva poesie sperimentali sulla scia del Gruppo 63, mescolando audacie letterarie e politiche, che mi lasciavano, ricordo, alquanto freddo.

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I Quaderni di Italo IV

rue de sommerard

di Italo Lo Vecchio

  

  1. a) Libreria spagnola

Dopo aver interrogato il computer, il giovane commesso della libreria spagnola di rue Monsieur Le Prince scuote il capo e gli comunica che né il libro di Alma Guillermoprieto, Historia escrita, né il romanzo di Jaime Avilés, Nosotros estamos muertos, sono disponibili. Ci vorrà perlomeno una ventina di giorni per averli, aggiunge con un tono di rincrescimento. Lui gli dice di lasciar perdere, non può aspettare tutto quel tempo, ma continua a guardare il commesso con un sorrisetto idiota stampato sulla bocca. Non si risolve ad andarsene, e nemmeno a rivolgergli la domanda che più gli sta a cuore: “Lei ha conosciuto Julio Cortázar?”. E’ questo che vorrebbe sapere, è entrato lì apposta. Ma il timore che il commesso gli risponda con pietosa condiscendenza, come si fa con i vecchi o i bambini, che soltanto da un paio d’anni lavora in quella libreria, e che in ogni caso è troppo giovane per averlo potuto conoscere, gli consiglia di tenere la bocca chiusa. Continua la lettura di I Quaderni di Italo IV