di Franco Nova
[Un tarlo nel vecchio armadio di una camera da letto suscita nel narratore ricordi di famiglia, propositi di eliminarlo e mano mano curiosità, confronti tra vita animale e umana, supposizioni, antipatie, analogie tra il tarlo-animale e il “tarlo” del pensiero. Fino all’assoluzione della «brava bestiola» e all’accettazione dei dilemmi dell’uomo che pensa.]
Non so più da quanto tempo m’accompagna il rumore di questo vecchio tarlo. Sarà poi vecchio? Non lo so, il rumore è monotono e quasi lento, sembra quello di un anziano che continua a borbottare frasi senza senso. Alloggia nel vecchio armadio della mia camera da letto. L’armadio è proprio “stagionato”, apparteneva ai nonni, poi ai genitori. E’ nero, come gli altri mobili della camera; forse chi mi ha preceduto aveva un altro concetto della vita e della morte. Tuttavia, so bene che nonno e padre amavano la vita gaudente e se la sono ben spassata; probabilmente avevano deciso di deprimere le loro mogli per essere molto morigerati almeno in casa, tanto più che io dormivo nella spaziosa camera con terrazzo sui tramonti proprio presso la loro, e quindi non dovevo essere turbato nella mia sonnolenza fanciullesca. Non era così, ovviamente, erano i mariti a non dover essere disturbati da improprie richieste muliebri; avevano già avuto di che godere con donne durante il giorno o nei fine settimana. Continua la lettura di Il (vecchio?) tarlo