di Antonio Sagredo
è una lama d’assenza che ci unisce Emilio Villa Consegna alla Sibylla il tuo oracolo non scritto, fa che l’Enigma resti inattuale e inappagato, procedi inesistente lungo la demarcazione orale perché dell’Uno non resti il Tutto, ma un Responso. E se di frenesia s’è nutrito il Labirinto avido dopo il pasto di specchi e d’onniscienze, immacolata è la rivolta d’un oggetto che nega alla bianca pagina d’essere simile alla sua distruzione inascoltata. Il mio Testamento fu ed è un Dedalo dove Pizie e Arpie reclamano dagli Ordini la mia dissipazione, e il Canto d’una parola che crocefissa manca un fine non spiegato o assenta il Fondamento che la genera e la nega sussistente. Antonio Sagredo Vermicino, 07-10/03/2005