di Paolo Di Marco Continua la lettura di Le armi segrete dell’impero, e la sua nemesi
Archivi tag: Ucraina
…state rinunciando ad un atteggiamento più rigoroso di ricerca…
di Ennio Abate
Pubblico il commento appena lasciato sulla pagina FB di Lanfranco Caminiti a proposito del “documento sulla guerra in corso e le sorti dell’Europa”. Ho aggiunto in Appendice i riferimenti necessari per intendere la questione. Continua la lettura di …state rinunciando ad un atteggiamento più rigoroso di ricerca…
Stretti Perigliosi
di Paolo Di Marco
1- Qualche nota a partire dal dibattito Rovelli-Sofri
L’intervento di Rovelli sulla pagina FB di Sofri (qui) ha un tono molto pacato ed anche accorato, esprime concetti e riflessioni che potremmo dire di grande buonsenso e largamente condivisibili anche da chi ha sensibilità diverse.
D’altro tono la risposta di Sofri (qui), assai elaborata, studiata ad arte direi. Continua la lettura di Stretti Perigliosi
Poliscritture Colognom. Per fare un sindaco ci vuole…
Riordinadiario 3-7 marzo 2023
di Ennio Abate
….meno colognosità. Pubblico i miei interventi, i commenti di amici e amiche, i documenti (manifesti, comunicati stampa) già comparsi negli ultimi giorni sulla pagina FB di POLISCRITTURE COLOGNOM. Ruotano attorno al problema del vuoto politico, che si svela nella sua miseria a Cologno Monzese, città dell’hinterland milanese di ex immigrati che votavano a sinistra e ora votano Lega e Fratelli d’Italia. La discussione ha per tema le prossime – si terranno a maggio – elezioni comunali. E dà uno spaccato veritiero e allarmante della crisi politica come oggi viene rappresentata (o teatralizzata? o annacquata?) nella mente e nelle parole di individui concreti in una situazione dannatamente concreta. E finora senza vie d’uscita. Ci si dibatte, infatti, tra vecchie logiche di partito e ricerca di un nuovo che stenta a essere definito. Colognom come microcosmo dell’Italia d’oggi? Può darsi.
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Pensieri disordinati su pace e guerra
di Marisa Salabelle
Da qualche anno faccio parte del movimento PaxChristi e in particolare del “Punto pace” di Pistoia. Non sono credente, ma sono cresciuta in ambiente cattolico e al mondo cattolico sono rimasta in parte legata; PaxChristi è un movimento non clericale, aperto al mondo laico e alle altre religioni; d’altra parte, di questi tempi, una delle poche voci che si alzano chiare e nette contro la guerra è quella di papa Francesco. Continua la lettura di Pensieri disordinati su pace e guerra
Sul libro di Andrea Graziosi
L’Ucraina e Putin tra storia e ideologia
di Ennio Abate
So che la guerra in Ucraina a quasi dieci mesi dal suo inizio (24 febbraio 2022) è allo stallo ma continua a produrre morti e distruzione – un temporale sul quale incombe il fantasma di un nube apocalittica. So pure che gli schieramenti contrapposti nel dibattito dei primi giorni di guerra si sono stancamente cristallizzati e vengono ripetute le stesse accuse o gli stessi argomenti. Per lo più propagandismo piatto. Mi sono, perciò, imposto di seguire da lontano e in silenzio i commenti o gli articoli che sull’argomento riesco a captare. Ma il libro dello storico Andrea Graziosi, segnalatomi da un amico, per scrupolo ho voluto leggerlo e commentarlo. Malgrado avessi letto con sospetto l’elogio che ne ha fatto l’”interventista” Adriano Sofri sulla sua pagina FB. Forse – mi sono detto – offre dati o argomenti che ignoro. O che potrebbero farmi rivedere o correggere la posizione che ho preso allo scoppio della guerra e nelle riflessioni immediatamente successive (ad. es. qui e qui). Continua la lettura di Sul libro di Andrea Graziosi
Sulla guerra in Ucraina. Rileggere, rileggersi (1)
Riordinadiario del 4 aprile 2022
di Ennio Abate
Senza un ordine preciso rileggerò e selezionerò le cose scritte da vari autori (quasi tutti incrociati su FB) sulla guerra in Ucraina dal momento del suo scoppio (la mia prima reazione del 23 febbraio 2022 qui). Questo è il primo appunto. Continua la lettura di Sulla guerra in Ucraina. Rileggere, rileggersi (1)
“Saggio sulla violenza”. Leggere (o rileggere) Sofsky
di Ennio Abate
Non vorrei distrarre nessuno dall’analisi storica della tragedia in corso in Ucraina ma a me vengono sempre in mente ancora adesso le riflessioni pessimistiche ma lucide e ineludibili di un libro pubblicato nei lontanissimi anni ’90 di Wolfgang Sofsky, Saggio sulla violenza, Einaudi, Torino 1998, che se non ricordo male lessi su segnalazione di Cesare Cases su L’indice dei libri.
Ne voglio citare qui un passo del Cap. 1 Ordine e violenza, che riflette sul mito della nascita della società:”[Il mito] non narra soltanto dell’origine della società e della fondazione dello stato, ma del ciclo della civilizzazione, del ritorno all’inizio. Non raffigura la fine della violenza, bensì il mutare delle sue forme. Allo stato di natura seguono potere, tortura e persecuzione; l’ordine si compie nella rivolta, nel tripudio del massacro. La violenza rimane onnipresente: attraversa la storia del genere umano, dall’inizio alla fine. La violenza crea caos e l’ordine crea violenza. Questo dilemma è irrisolvibile. Fondato sulla paura della violenza, l’ordine stesso genera paura e violenza. Poiché le cose stanno in questi termini, il mito conosce la conclusione della storia.Cosa spinge gli uomini gli uni verso gli altri? La risposta è inequivocabile. La società non si basa su un irrefrenabile impulso alla socievolezza, né sulla necessità del lavoro. E’ l’esperienza della violenza che unisce gli uomini. La società è una misura preventiva di reciproca difesa. Mette fine alla condizione della libertà assoluta. Da questo momento in poi non è più tutto permesso. Il mito lavora secondo un modello essenziale. Non scomoda né l’economia né la psicologia. Non fa cenno all’avidità, alla proprietà e alla concorrenza, e nemmeno alla sete di gloria, alla cattiveria e all’aggressività. Esso si concentra esclusivamente sui fatti fisici e sociali, su regola e potere, su corpo e violenza. Se nessuna convenzione limita l’agire, gli abusi sono sempre possibili. La lotta per la sopravvivenza è inevitabile. Non è il fatto che ciascuno eserciti continuamente la violenza a caratterizzare uno stato di illegalità, piuttosto il fatto che in ogni momento sia possibile colpire, con o senza uno scopo. La guerra di ogni singolo contro l’altro non consiste in un infinito bagno di sangue, ma nella costante paura che esso avvenga. Origine e fondamento della socializzazione risiedono nella paura reciproca degli esseri umani. Per questo il mito parla non degli assassini, dell’oscura natura ferina degli uomini, bensì delle vittime, della loro esigenza di protezione e di incolumità. Tutti gli esseri umani sono uguali poiché tutti sono corpi. Necessitano di contratti, perché sono vulnerabili, perché nulla è per loro più temibile del dolore nei loro corpi. Si stringono l’uno all’altro per difendersi l’uno dall’altro. Si mantengono in vita stabilendo come sopportarsi a vicenda. La costituzione della società si fonda in ultima istanza sulla costituzione corporea dell’uomo come essere vivente”(pagg. 5-6)
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Ragionamenti sulla guerra in Ucraina
Undici considerazioni di Brunello Mantelli e una Lettera all’autore di Ennio Abate
di Brunello Mantelli e Ennio Abate
Molto si dibatte sulla guerra in Ucraina e le due posizioni contrapposte (all’ingrosso: interventisti, pacifisti) duellano senza tregua sui mass media tradizionali e sui nuovi social. Prevalgono gli interventi di propaganda: ora in forme rozze, aggressive e dogmatiche ora in forme più dissimulate, ironico-sarcastiche. E, però, non mancano spunti di analisi o di riflessione, anche se sperduti nel rumore di fondo. Il documento che mi ha mandato in lettura lo storico Brunello Mantelli, “amico FB” col quale pur polemizzo ogni tanto, è a favore dell’invio di armi all’Ucraina di Zelens’kij per bloccare l’aggressione della Federazione russa di Putin. È la posizione opposta alla mia. Eppure, proprio perché Mantelli l’argomenta in modi razionali, mi è parso necessario misurarmi seriamente con i dati e l’interpretazione che egli dà di questa tragedia in corso. Gli ho perciò scritto una lettera piena di obiezioni, cercando io pure di essere puntuale e documentato. E ora, d’accordo con lui, pubblico di seguito i rispettivi testi su Poliscritture. Con due avvertenze ai lettori: – non si spaventino per la lunghezza (l’argomento purtroppo richiederebbe ben più spazio e sforzi costanti di aggiornamento); – tengano conto delle date di stesura delle Considerazioni (13 aprile) e della Lettera (20 aprile), perché gli sviluppi delle ultime settimane di guerra non sono qui esaminati. Questo scambio ha forse il merito di indicare una scelta e uno stile: è possibile ancora ragionare e riflettere anche su questioni attuali, controverse, dall’esito incerto e che scatenano passioni feroci, se ci si tiene al riparo e lontano dai talk show degli esperti (più o meno presunti) e dalle baruffe verbali tra leoni e leonesse da tastiera. E non per snobismo estetizzante. Sono, infatti, ancora una volta i troppi morti e la distruzione dei legami sociali che ci impongono di uscire dalla chiacchiera – signorile o plebea – più delirante e cinica. [E. A.] Continua la lettura di Ragionamenti sulla guerra in Ucraina
Appunti per il Riordinadiario del 3 aprile 2022
a cura di Ennio Abate
1. DALLA PAGINA FB DI CATERINA DAVINIO II/UCRAINA
Emanuele Andrea Spano : si vero ma bisognerebbe chiarire che, per esempio, Stepan Bandera in Ucraina è un eroe nazionale pur essendo stato un criminale di guerra efferato che ha ampiamente contribuito alla persecuzione ebrea in Ucraina con partecipazione dei cittadini, come ha fatto notare la Knesset a Zelnsky quando ha sovrapposto strumentalmente la sua guerra all’olocausto. A Stepan Bandera è dedicato addirittura un viale a Kiev. Il dato che stona è che noi siamo capaci di parlare per un mese di Durigon ma poi scordiamo che Zelensky ha premiato in parlamento Dmytro Kotsyubaylo, un esaltato neonazista con l’onorificenza di “Eroe dell’Ucraina”. cerimonia con tanto di foto. Tutto ciò non è un motivo per invadere uno stato sovrano, assolutamente criminale l’Invasione, Ma nemmeno è una ragione per non parlare di queste strane commistioni diffusamente, io non capisco cosa c’entrino i nazifascisti in uno stato democratico, evidentemente non lo è più di tanto. Gli Italiani dovrebbero sapere non solo che Putin è un invasore criminale, ma che l’Ucraina, per esempio, secondo l’ “Anti Defamation Ligue”, è il paese più antisemita d’Europa dopo la Polonia. IL Governo Zelensky rifiuta i ripetuti inviti ad entrare nell’ “Holocaust Remembrance Alliance” nonostante la propaganda sulle origini ebree del presidente Zelensky. E questo non lo dico io, lo sostiene il direttore generale del comitato ebraico ucraino Eduard Dolinsky. Magari chiediamo agli ospiti di chiarire anche questi punti perché è molto chiaro che sono stati invasi, però andiamo a scavare per bene nello scenario ucraino oltre la guerra non certo per evallare Putin ma per essere razionali e non isterici. Continua la lettura di Appunti per il Riordinadiario del 3 aprile 2022