di Emilia Banfi
Un prima (la natura!) e un poi. Un Eden (della memoria personale) e poi la rottura. E’ narrazione o più spesso evocazione di un tempo felice o ingenuo e aconflittuale. Accostamenti delicati e mai tragici. Epifanie liriche concentrate, istantanee quasi fotografiche, perché tagliano il resto. I drammi sono suggeriti attraverso la concisione. Molta attenzione alla fisicità e, nelle poesie in dialetto lombardo, un tono salace e popolaresco con echi di Carlo Porta e Dario Fo. E un abbandono più libero alla narrazione. Sembrano questi i tratti vivaci e immediati della prima raccolta poetica di Emilia Banfi. [E. A.] Continua la lettura di Da “Il posto”