di Donato Salzarulo
Ho conosciuto mamma Lucia – come fin dall’inizio mi è venuto naturale chiamarla – nel settembre del 1967, quando sposai Giuseppina, la sua seconda figlia. Continua la lettura di Mamma Lucia
di Donato Salzarulo
Ho conosciuto mamma Lucia – come fin dall’inizio mi è venuto naturale chiamarla – nel settembre del 1967, quando sposai Giuseppina, la sua seconda figlia. Continua la lettura di Mamma Lucia
di Donatella Fabbri
Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua deven tremando muta, e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Beatrice, detta Bea, sospira, leggendo per l’ennesima volta i meravigliosi versi dedicati da Dante a una donna che portava il suo stesso nome ma che, di sicuro, non era infelice come lei. Se non altro, perché a un grande poeta del suo tempo bastava guardarla da lontano per trovare l’ispirazione. Continua la lettura di Punti di vista
di Canio Mancuso
Piccole manovre dell’abbandono
Le prime a cadere sono state le piante
non per volontà del tempo o del destino
ma del finto giardiniere
che le aveva ficcate nella terra. Continua la lettura di Tre poesie da “Il lato destro dell’armadio”
Non è svalutativo il titolo sotto il quale raccolgo alcuni dei testi inviatimi negli ultimi tempi da amici/che del giro di “Poliscritture”. Da una parte mi pare ancora necessario rendere conto almeno di tanto in tanto su questo sito, come feci in passato ai tempi del “Laboratorio Moltinpoesia” (2006-2012), delle tante e disperse ricerche individuali che testardamente insistono a oltrepassare, spostare o allargare i “confini della poesia”. Dall’altra, pur simpatizzando con questo caotico “contrabbando” tra i territori della poesia e della non poesia, sempre instabili e di difficile definizione, mi pare che continui a mancare o è del tutto insufficiente l’indispensabile lavoro critico sui tantissimi testi prodotti e pubblicati (in cartaceo e ora soprattutto sul Web) e letti (distrattamente) da un pubblico di bocca buona che, non avendo più criteri validi per distinguere, ragionando e faticando, tra poesia e non poesia, consuma di tutto e tutti per qualche minuto applaude. Secondo me non resta, per ora, che mantenere la porta aperta al “contrabbando” senza però mai rinunciare al lavoro critico, fosse pure quello minimo che si può e si deve fare negli spazi commenti di questo sito. [E. A.] Continua la lettura di Esercizi di poesia nelle pieghe della quotidianità