a cura di Ennio Abate
Li chiamavano cattivi maestri. Ora ci restano solo i cattivi. Queste sono le segnalazioni che ho condiviso su POLISCRITTURE FB dopo l’annuncio della morte di Toni Negri (16 dicembre 2023). Le ripropongo . [E. A.]
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Criticare, non calpestare Walter Benjamin
a cura di Ennio Abate
Da tempo su FB sempre meno mi sento di entrare in polemica con persone che mi paiono intelligenti, preparate e affrontano le stesse questioni (globalizzazione, populismi, nazionalismi, imperialismo, neocolonialismo, guerra in Ucraina, oltrepassamento o riconferma della distinzione tra destra e sinistra, abbandono o ripensamento delle opere dei nostri “antenati”), sulle quali – da isolato – io pure continuo a riflettere. Perché le posizioni che si confrontano sono sempre più divaricate e inconciliabili. Eppure a volte mi chiedo. ma perché dargliela per vinta? perché tacere sulle differenze che – pur in una apparente ricerca comune – vengono fuori? E allora mi sento di intervenire e di ragionare in pubblico. Pur sapendo che lo scambio è diseguale e viziato in partenza dai rapporti (sfavorevoli) di potere tra me (un isolato) e loro (ben inseriti e appoggiati da solide istituzioni). E’ il caso di questa mezza discussione su Walter Benjamin con il filosofo Vincenzo Costa (qui). Pubblico l’istruttiva cronaca dello scambio. Che ripropone per me la domanda cruciale: criticare sì, ma in quali modi e per quale progetto. Continua la lettura di Criticare, non calpestare Walter Benjamin
Dopo le elezioni politiche del 25 settembre 2022
a cura di Ennio Abate
E ADESSO POVER’UOMO [E POVERA DONNA] DI SINISTRA?
ADESSO CHE IL “NEOFASCISMO” [MELONI E FRATELLI D’ITALIA], SDOGANATO DAGLI USA, E’ ARRIVATO AL GOVERNO?
Prova ad “uscire di pianto in ragione” (Franco Fortini)
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Guerra in Ucraina. Prese di posizione (10)
Tabea Nineo, Maschera del sospetto, 1980
RIORDINADARIO 22 febbraio – 4 marzo 2022
di Ennio Abate
22 febbraio
Leggo su FB nella pagina di Brunello Mantelli: « La decisione di Putin di considerare annullati gli accordi di Minsk (Minsk II) è gravissima. Sebbene non attuati da entrambe le parti (Russia ed Ucraina, ancorché firmatari) quegli accordi rappresentavano una cornice negoziale entro cui aprire trattative. Il riconoscimento unilaterale delle Repubbliche separatiste del Donbass e l’invio ufficiale di truppe russe al loro interno sono pressoché sinonimo di guerra. Che poi sia la coda (il Donbass) che muove il cane (la Russia) o viceversa è sicuramente materia di riflessione, attuale e ancor più futura, ma allo stato una qualche reazione dura da parte di Usa + UE mi pare del tutto indispensabile. Sgradevole da dirsi e da pensarsi, ma non mi pare esistano alternative, ora. L’unica, fragile, via, per riaprire un qualche dialogo con Mosca è qui e adesso reagire con molta durezza. Con tutti i rischi che ciò comporterà».
Che prontezza. La presa di posizione non mi piace. Anche perché è immediatamente corredata da insulti sprezzanti nei confronti dei primi commentatori che la criticano e vengono accusati – a freddo e senza argomentare – di essere dei Quisling, dei Pavolini, dei Pétain. Evito di commentare. Continua la lettura di Guerra in Ucraina. Prese di posizione (10)