edizioni NEM srl
di Vincenzo Di Maro
^ Non fu attraverso me che desiderò esistere? Nel suo sguardo giustifico mano e postura. Né scrivo che la forma necessaria: soltanto Suo il gesto che rivela. Verità, farti e attingerti se mi fronteggi e guidi se spingi e mi sei allato io non sono che il luogo che non ospita niente. Ma chi scava l’oggetto o la ragione? O impassibile negligenza del tempo.Continua la lettura di Dieci poesie da “Una stagione nascosta”