di Cristiana Fischer
Diversi strumenti musicali compongono nell’orchestra una ricca tavolozza timbrica. Ci sono i suoni gravi e vibranti che danno una colorazione drammatica al discorso, insieme al corpo centrale degli archi che lo sostiene con continuità e senza interruzioni. Il discorso ininterrotto cui mi riferisco è quello che trasmettono imperterrite tutte le fonti di comunicazione scritte, orali e visive, sui canali ufficiali delle tv, di stato o quasi (come sono quelle dei grandi gruppi privati), più la selva di fonti diffuse, come gli alberi le rocce e i rivi di una larga foresta che corrisponde all’intrico dei social. È il discorso della guerra, al 99% impegnato a sostenere la validità di un quadro che non si smette di abbellire e rafforzare: la povera Ucraina invasa dal rabbioso capo russo.
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